“SAPERE PER ESSERE”: UN DIZIONARIO PER GUARDARE IN FACCIA LA VITA

“SAPERE PER ESSERE”: UN DIZIONARIO PER GUARDARE IN FACCIA LA VITA

Il “life coaching”, termine inglese che ripropone in chiave contemporanea uno dei generi librari di maggior successo dopo l’invenzione della stampa, è stato uno temi culturali che ha animato, con grande successo di pubblico, la giornata inaugurale del Festival del Lavoro 2017 al Centro Congressi Lingotto.

L’ “addestramento a vivere” (significato abbastanza pertinente della definizione inglese) è infatti da sempre uno dei cavalli vincenti dell’editoria: si pensi alle tirature dei vari “Segretari galanti” che insegnavano come scrivere tra innamorati, del “Galateo”, l’opera immortale di monsignor Giovanni Della Casa. Per non parlare dei più popolari lunari ed almanacchi (di Chiaravalle, di Frate Indovino…) che quotidianamente ancor oggi dispensano pillole di saggezza esistenziale e consigli sempre utili ad organizzare e gestire la vita di tutti i giorni. Almanacchi e lunari, tra l’altro, andrebbero rivaluti anche come format mediatico in quanto anticipatori (a volte di secoli) dei nostri “post” con cui comunichiamo oggi sui nostri social media. L’analisi particolareggiata di una criticità esistenziale (con relativi consigli per fronteggiarla) evidentemente non può che sposarsi con la stringatezza espositiva che si concretizza in indicazioni pratiche ( “input”, come molti preferiscono dire oggi), dal momento che un interessante libro su questo tema, presentato a poche ore dall’inaugurazione del Festival, si propone all’attenzione del pubblico sotto forma di dizionario: “SAPERE PER ESSERE- Dizionario di crescita personale” di Enrico Prenesti VEDI

Un’attenzione del pubblico presente al Festival, intensa, partecipata, si direbbe quasi affettuosa nei confronti dell’autore che abbiamo dovuto attendere a lungo prima di poterlo intervistare, perché letteralmente assediato da “fans” (soprattutto donne) desiderose di farsi autografare il libro e di parlare col Prof. Prenesti: come si vede anche l’attesa, nel giornalismo, rivela particolari interessanti sui fatti che si dovranno raccontare.

Come ha scritto “WIKI EVENTI” nel lancio di una recente presentazione di questo libro:

“Raggiungere gli obiettivi che ci rendono felici è l’aspirazione di ogni essere umano. Il percorso che può portarci a una crescita personale è tortuoso e pieno di difficoltà, perché non sappiamo come affrontare i problemi e dove trovare le giuste risposte.

Enrico Prenesti nel suo libro “Sapere per essere – Dizionario di crescita personale” vuole fornire informazioni essenziali per affrontare la vita con volontà e responsabilità, migliorando lo stato di salute e migliorando la consapevolezza di sé.

L’analisi si basa sulla multidisciplinarità che coniuga il sapere scientifico, quello umanistico e fondamenti di “life coaching” ed è orientato al cambiamento e alla crescita personale. Il fine è quello di facilitare l’accesso al sapere perché anche le persone in un momento di disagio e disorientamento possano ritrovare la giusta strada per raggiungere il rinnovamento, l’autorealizzazione e il benessere interiore”.

La prima notazione d’obbligo su questo libro non può che essere l’approccio originale al tema della risoluzione dei problemi legati al vivere. Nei capitoli iniziali, infatti, l’autore informa il lettore che sensazioni, sentimenti, ricordi, aspirazioni, elaborazioni mentali più o meno logiche… poggiano tutte un substrato materiale fatto di cellule che producono sostanze e segnali elettrici che sono in grado di interagire con altre cellule che a loro volta comunicano tra loro anche attraverso dei collegamenti fisici, sempre di natura biologica. Si focalizza in sostanza l’attenzione sul fatto che la coscienza esiste in quanto esiste la vita, che a sua volta deve essere studiata non soltanto col metodo scientifico ma in prima persone dalle varie discipline scientifiche: non stupisce questo modo di affrontare il “life coaching” da parte di un autore (orgogliosamente) chimico, che insegna materie come Chimica dell’Ambiente, dei Beni Culturali e degli Alimenti al Dipartimento di Chimica dell’Università di Torino… La Chimica, per i cultori della materia, è infatti anche un modo di vedere il Mondo ed è difficile dare torto a questi uomini di scienza se si pensa soltanto al “miracolo” della sintesi clorofilliana con cui le foglie producono, a partire da luce, acqua e anidride carbonica: zuccheri, zuccheri complessi, grassi, proteine, ormoni… insomma, tutto l’armamentario biochimico che mantiene in vita anche per secoli alberi che continuano a crescere rigogliosamente fino alla morte.

“Ho adottato la forma editoriale del dizionario –dice il Prof. Prenesti- per rispondere in modo mirato alle esigenze più importanti di “life coaching” e per differenziarmi nel panorama già affollato di libri su questo argomento. Questo strumento di consultazione segue però vari capitoli di carattere manualistico e uno di istruzioni per l’uso ragionato del dizionario e aggiungo che la trattazione dei singoli lemmi non è mai obbligatoriamente telegrafica”.

Una sorta di riproposta in chiave divulgativa dell’illustre Dizionario Filosofico, caposaldo dell’Illuminismo… “In qualche modo –risponde l’autore- il libro vuole essere anche questo: soprattutto per quanto riguarda la soddisfazione della necessità d’imparare nuove cose per stare meglio”.

In un’epoca come la nostra, caratterizzata da grandi dubbi mascherati da grandi certezze, qual è secondo lei il livello di consapevolezza della necessità di conoscere davvero cose nuove? “Bisogna stimolare la consapevolezza che –afferma il Prof. Prenesti- qualsiasi possa essere il nostro livello di cultura, sappiamo sempre molto poco e che la formazione scolastica ed universitaria è specializzata e settoriale e di sicuro non punta allo sviluppo della persona. Anche il mondo del lavoro quasi mai aiuta a favorire questo sviluppo. Ma quando il lavoro ci permette di metterci al servizio di noi stessi e degli altri realizzando le nostre capacità e i nostri talenti, allora abbiamo una via d’accesso al benessere psico-fisico-sociale (cioè alla salute), spettacolare. Purtroppo formazione e realizzazione nel mondo del lavoro sono sempre più problematiche perché andiamo verso una società sempre più robotizzata, che non si vuole costituita da persone. Questo ci rende infelici e malati: basta vedere il consumo degli psicofarmaci: ansiolitici all’età di tre anni, per non parlare dei medicinali che curano i sintomi delle patologie legate all’insoddisfazione del modo in cui viviamo”.

“Come docente di Chimica –conclude il Prof. Enrico Prenesti- non dimentico mai che i miei allievi sono prima di tutto persone e considero la mia materia non come fine ma come mezzo per indagare la realtà che comprende anche la trascendenza e la spiritualità oltre alla materia: in altre parole mi considero un Positivista senza sentirmi gravato dal limite del Materialismo. Considero semplicemente la Chimica, e soprattutto la neurochimica, un valido strumento per poterci conoscere, capire ed autoregolarci meglio”.

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